Segni particolari di Ivan Piombino

 

Ospedale Giovanni Bosco

TORINO

Le cicatrici del guerriero...

dal 30 Agosto 2000

 

- 26 Settembre 2000 -

ormai finalmente a casa...

 

Ma come successe il tutto??

Eccovi il testo di una mia poesia che ripropone la "tragedia" in versi, attraverso le mie sensazioni...

 

30 Agosto 2000 (Quando Non È La Tua Ora)

Sull’asfalto stellato d’agosto
Rettilineo infinito verso il sospirato letto
Poche centinaia di metri per la pace attesa
Tocchi e rintocchi delle palpebre
che come una serranda impazzita
s’alzavano e si serravano a intermittenza
Il sonno che avanzava m’invadeva il corpo

Fermarsi per riprendersi...
Accostarsi per salvarsi…
Pochi metri ormai…

Pensare a quell’ombra investita prima della catastrofe
mi fa salire i brividi a pelle…
Un segnale d’avvertimento?
O una semplice allucinazione?

E lo sguardo s’appannò come lo specchio del bagno
dopo che i vapori bollenti s’alzano al soffitto
Un istante, per riprendere coscienza e le redini della situazione
Ma era troppo tardi per riparare al danno che si stava compiendo
Solo l’accortezza di un minimo gesto per sterzare il volante,
come pervaso dalla foga di un venditore d’illusioni
Solo un urlo a imprecare e pregare un Dio distratto
e la vita come un film ha iniziato a fluire nella mente

Io bambino, io adolescente, io e mio padre, io assente,
io innamorato, io depresso, io incazzato, io sul cesso,
io festeggiato, io picchiato, io e i miei nonni, io abbronzato,
io e mio fratello, io a scuola, io sotto al cielo, in su un’aiuola,
io in Sardegna, io in Puglia, io e mia mamma, io e la carne alla griglia,
io in chiesa, io mentre faccio l’amore, io e i miei amici, io e il mio dolore…

- È la fine

Stridore di lamiere, tra ricordi di foglie e alberi indemoniati…
Shakerato come un cocktail nell’abitacolo
che roteava come una trottola malata e perfida,
indecisa a fermare quei testacoda infernali

E poi il silenzio…

Vetri dispersi per tutta la strada…
Gelo lungo le vene gonfie del mio corpo statico…

Una luce…

La mia gamba incastrata alla portiera,
una cintura che m’abbracciava il petto
e un sorriso riflesso sullo specchietto retrovisore…

 

(Fotografia del mio incidente del 30 Agosto 2000)