30 Agosto 2000 (Quando Non È La Tua Ora)
Sull’asfalto stellato d’agosto Rettilineo infinito verso il sospirato letto Poche centinaia di metri per la pace attesa Tocchi e rintocchi delle palpebre che come una serranda impazzita s’alzavano e si serravano a intermittenza Il sonno che avanzava m’invadeva il corpo
Fermarsi per riprendersi... Accostarsi per salvarsi… Pochi metri ormai…
Pensare a quell’ombra investita prima della catastrofe mi fa salire i brividi a pelle… Un segnale d’avvertimento? O una semplice allucinazione?
E lo sguardo s’appannò come lo specchio del bagno dopo che i vapori bollenti s’alzano al soffitto Un istante, per riprendere coscienza e le redini della
situazione Ma era troppo tardi per riparare al danno che si stava
compiendo Solo l’accortezza di un minimo gesto per sterzare il
volante, come pervaso dalla foga di un venditore d’illusioni Solo un urlo a imprecare e pregare un Dio distratto e la vita come un film ha iniziato a fluire nella mente
Io bambino, io adolescente, io e mio padre, io
assente, io innamorato, io depresso, io incazzato, io sul
cesso, io festeggiato, io picchiato, io e i miei nonni,
io abbronzato, io e mio fratello, io a scuola, io sotto al
cielo, in su un’aiuola, io in Sardegna, io in Puglia, io e mia mamma, io
e la carne alla griglia, io in chiesa, io mentre faccio l’amore, io e i
miei amici, io e il mio dolore…
- È la fine…
Stridore di lamiere, tra ricordi di foglie e alberi indemoniati… Shakerato come un cocktail nell’abitacolo che roteava come una trottola malata e perfida, indecisa a fermare quei testacoda infernali
E poi il silenzio…
Vetri dispersi per tutta la strada… Gelo lungo le vene gonfie del mio corpo statico…
Una luce…
La mia gamba incastrata alla portiera, una cintura che m’abbracciava il petto e un sorriso riflesso sullo specchietto retrovisore…
(Fotografia del mio
incidente del 30 Agosto 2000)
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